infischiarsene - forma colloquiale per dire "disinteressarsi completamente di qualcosa". Certamente è più diffuso il sinonimo "fregarsene" che tuttavia è sentito come più forte e brutale e che quindi va evitato in situazioni formali.
andarsene - nel significato corrisponde perfettamente al verbo "andare". Con la forma pronominale abbiamo però una carica di partecipazione emotiva molto più forte. Se quando dico "io vado" sto semplicemente dando un'informazione, dicendo "me ne vado" posso esprimere, a seconda del tono della voce nervosismo (Basta! Me ne vado!!!), soddisfazione (appena finisce la lezione me ne vado a casa, eh eh!), noia o fastidio (questo film mi fa dormire: ciao a tutti, me ne vado) e qualunque altro sentimento io voglia manifestare.
prendersela - significa provare un sentimento di fastidio per qualcosa che ci ha toccato nella nostra sensibilità. Se sentiamo una frase che consideriamo scorretta nei nostri confronti, ecco, possiamo prendercela e diventare di cattivo umore. Nello stesso tempo possiamo consolare un amico che è offeso o depresso per qualcosa che gli è successo dicendogli: "Su, non prendertela, sono cose che capitano..."
metterla (con) - Si usa quasi sempre nella formula "come la mettiamo con...?".
Per esempio: il dottore mi ha ordinato di stare a letto per una settimana; io invece sono uscito e ora sto male e devo tornare da lui. Qualcuno, più o meno scherzosamente, mi può domandare "E adesso come la metti col dottore?", cioè come ti giustificherai, come troverai un modo per spiegarti e per trovare un compromesso con lui?
Allo stesso modo posso minacciare qualcuno (per esempio se lo scopro che sta frugando nel mio cassetto privato) dicendogli: "Ma bravo... e adesso come la mettiamo?", cioè, come troviamo un sistema per giustificare questa cosa?
volerci - uno dei verbi pronominali più usati. Significa esattamente "essere necessario": per scrivere ci vuole una penna, per fare questo lavoro ci vogliono due settimane, per sopportare quella persona ci vuole tanta pazienza.
cavarsela - significa superare più o meno bene un problema, una difficoltà, un ostacolo, venir fuori in qualche modo da una situazione. "Ha avuto un brutto incidente ma se la caverà", non morirà; "ho fatto quell'esame e me la sono cavata", l'ho superato; "Non ho mai studiato l'inglese, ma se sto all'estero me la cavo comunque".
andare (+ pronome indiretto) - Alla domanda "Prendi un caffè?" la risposta più ovvia è "Sì, grazie" o "No, grazie". Ma qualche volta ho sentito stranieri rispondere un brutale "Non voglio" (eh mamma mia, mica era un dovere!), oppure un esagerato "Non lo desidero" (che complicato!); o anche un infantile "Non ho voglia" (che verrebbe da rispondere con un altro verbo pronominale "E chi se ne frega!"). Il problema è che qualche volta gli stranieri dimenticano la possibilità di usare il verbo andare + pronome indiretto: "No grazie, adesso non mi va". Significa, non lo desidero, non ne ho voglia, non è il momento, ma è una frase molto più leggera delle altre e estremamente colloquiale.
Il verbo andare + pronome indiretto funziona proprio come il verbo piacere + pronome indiretto: mi va di fare due passi, ti va di uscire con me?, ha detto che non gli va di incontrarmi, ecc.
Attenzione: andare + pronome indiretto non si usa al passato prossimo ma sempre all'imperfetto.
1 comment:
Grazie mille... molto interessante... anche mi piace la spiegazione molto chiaro.... complimenti!!!
Post a Comment