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Sunday, September 05, 2021

Linguaggio inclusivo

Sento che questo tema sia abbastanza attuale e di interesse, in molti non sanno nemmeno di cosa si tratti, altri sono a favore senza sapere il perché, forse perché è la moda, altri sono contrari e la maggior parte sono indifferenti.

Personalmente sono tra l'indifferente ed il contrario per varie ragioni che spiegherò qui di seguito.

Qualche giorno fa, nel mio canale di Telegram (CLICCA QUI) ho pubblicato un video di un tizio dove esprimeva con cognizione di causa il suo punto di vista totalmente contrario al linguaggio inclusivo ed io nei miei commenti ho appoggiato il suo punto di vista e tuttora lo faccio. Ne è nata una piccola discussione tra i miei alunni, mi piace analizzare con un'opinione critica questioni di interesse generale come questa.

Innanzitutto non ho idea di come funzioni la cosa in Italia, di come si modifichino i sostantivi, aggettivi eccetera, ma qui in Messico si deve sostituire la O (maschile) o la A (femminile) per la E, pertanto se voglio dire bravi ragazzi o brave ragazze (buenos chicos, buenas chicas) dovrei utilizzare la forma di buenes chiques 

Magari in Italia è una cosa simile vista che condividiamo molto della struttura grammaticale e sintattica, ribadisco che non ho la più pallida idea di come funzioni la cosa nello stivale, tutto il mio scritto fa e farà riferimento solo allo spagnolo (nonostante scriva in italiano il post).

Il tema dell'inclusione è un tema molto importante, non solo sull'identità di genere ma anche con altri temi tra i quali differenza razziale, religiosa, ecc. È davvero importante ed è giusto che si abbiano delle iniziative come questa, ma ahimè io lo considero troppo forzato un cambio nella lingua. Ovvio che anche il nostro Dante Alighieri come Cervantes o García Marquez hanno giocato a loro tempo con la lingua ed hanno inventato parole che magari poi sono state accettate nel quotidiano, anche in Italia oggigiorno si accettano cose tipo "quella merendina cioccolatosa" oppure l'ultima coniata "petaloso" come aggettivo fatto sta che sono parole sparse qua e là e non cambiano la struttura di tutta la grammatica.

Negli ultimi anni questa questione dell'identità di genere e tutto il movimento LGBT+ ha sorpassato (secondo me) le loro aspettative e ha modificato positivamente e negativamente molti settori a livello nazionale ed internazionale.

Un grande esempio il cinema. Fino a pochi decenni fa non era nemmeno pensabile il fatto di trasmettere scene di sesso o erotiche in televisione ma dopo la rivoluzione sessuale del secolo scorso pian piano in quasi tutti i film ci dovevano essere scene di sesso altrimenti il film non vendeva, e dagli anni 80 a sta parte la cosa continua. dal 2010 ad oggi hanno iniziato a produrre serie dove c'è più libertà, con protagonisti gay, matrimoni gay, un esempio Modern Family, questa serie, per come è stata pensata e scritta è perfetta, non si sente forzata, è simpatica, una commedia ma non tutte sono così, negli ultimi anni in quasi qualsiasi telefilm o film ci devono essere scene gay, a volte anche piuttosto crude. Posso capire che magari l'intenzione è quella di educare al pubblico in parte omofobo e pian piano pensano che se in tutti i film sono presenti queste scene prima o poi la gente impara e lo accetta ma non credo sia la via corretta, basti vedere l'odio razziale che esiste tuttora dopo svariate decine d'anni negli USA, ci sono innumerevoli persone che credono che le persone di colore non hanno gli stessi diritti, il razzismo è davvero una brutta cosa.

Ritorniamo al punto del linguaggio inclusivo, ho sottolineato che negli ultimi anni il movimento LGBT+ (ossia lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e altri) ha acquisito molto potere mediatico ed ora una piccolissima minoranza (ossia una piccola parte di quel + accanto alla sigla, quelle persone che non si definiscono né di genere maschile, né di genere femminile) si sente identificata con un cambio di lettera. Che percentuale esiste di queste persone negli oltre sette miliardi di persone nel mondo? Sappiamo molto bene che l'identità sessuale non ha niente a che vedere con la differenza di genere, fatto sta che si pretende cambiare il modo di parlare di un'intera popolazione per una piccolissima fetta di un Paese, non ho idea se si tratti di una persona ogni 10.000 o ogni 100.000, tutti si identificano con due categorie dipendendo dai propri cromosomi, XX o XY.

Nonostante questo cambio nella lingua (a quanto pare) sia nato fin dagli anni 70, solo negli ultimi anni ha preso piede e si son visti cambi , e dove ha più effetto? Ovviamente nei mezzi di comunicazione massiva come le reti sociali, film, eccetera.

Non hanno mai pensato che per includere queste persone in alcuni discorsi magari la maggior parte di chi ascolta si sente confuso od offeso da questo genere di vocabolario?

Onestamente io considero che sia anche solo questione di abitudine, ora è una cosa nuova e forse pian piano ci si abituerà o perderanno la battaglia, io mi considero tradizionalista per quanto riguarda la lingua, non è la mia madrelingua ma adoro lo spagnolo tanto quanto l'italiano e la considero in parte una forma di mancanza di rispetto.

Per evitare di essere etichettati come non inclusivi o razzisti verso una categoria stanno danneggiando la maggior parte delle persone, ossia è un razzismo al contrario, se qualcuno mi dovesse parlare in quel modo con le varie E davvero non mi sentirei incluso, sentirei che danno importanza a quella persona su centomila e le altre 99.999 vengono in secondo piano.

Questo è quanto, ho espresso la mia opinione, come molte volte ho scritto di getto giusto quello che pensavo, senza preoccuparmi molto della forma.

Se avete qualcosa da dire vi gradirei un commento

qui sotto.

Sunday, November 26, 2017

In bocca al lupo

En el 2011 publiqué mi primer libro que trataba aforismos y dichos populares italianos y con mucho entusiasmo me dediqué de inmediato en el proyecto de este nuevo libro.
Investigué las necesidades de los alumnos de italiano y respecto al tema gramatical y de práctica surgió que era necesario un libro de ejercicios enfocado en las preposiciones. Revisando ejercicios en los libros que utilcé en mi práctica docente y el material en internet me di cuenta que de verdad el material a disposición era muy limitado, muy bueno pero muy escaso, así que me decidí en realizar este libro de ejercicios. 
La verdad se me hacía bastante sencillo pero, en la marcha, me di cuenta que era necesario mucho tiempo que invertir, ya que estructuré el libro para la práctica de todos los niveles hasta el nivel B2 del marco europeo de referencia. En la primera parte hay una pequeña explicación de todas las preposiciones y ejemplos de su uso, En la segunda parte hay 10 ejercicios para el primer contacto, es decir para los estudiantes del primer nivel. La tercera parte abarca 50 ejercicios de 10 oraciones cada uno, en cada oración hay entre 1 y 3 preposiciones simples o articuladas y sacando cuentas hay más de mil preposiciones en solo este apartado. 
En la parte 4 del libro hay 30 ejercicios de 10 enunciados cada uno y además de la preposición se le pide al estudiante que conjugue en el tiempo presente indicativo el verbo que está presente, y la cosa importante es que elegí un verbo diferente por cada oración, así que al final son 300 verbos diferentes, de esta manera el alumno, además de practicar, podrá tener un ejemplo concreto del uso de un determinado verbo. La última y quinta parte del libro es parecida a la cuarta, con la diferencia que no hay 300 verbos diferentes, varios se repiten, y el estudiante deberá conjugar los verbos al pasado antepresente, con el objetivo que logre diferenciar, gracias a la práctica, cual auxiliar utilizar además de aprender los participios pasados irregulares.
Este material se empezó a trabajar a finales del 2014 y tardé casi dos años para terminarlo y finalmente, después de tantos sacrificios y puertas cerradas logré tener el apoyo que necesitaba y mirar a mi bebé. Puede parecer cursi, pero quien ha pasado por el proceso de publicación entiende lo que digo, En el libro se encontrarán muchas expresiones coloquiales, muy dificiles de encontrar en los libros "clásicos" para aprender un idioma, esto lo hice con la intención que el estudiante se acerque más al idioma hablado de verdad y no solo en el contexto formal que se enseña o se puede ver en la tele.
Para concluir con esta publicación, quiero agradecer como siempre a mi familia, a unos colegas del Departamento de Lenguas y a otros colegas de otras áreas de la Unison y otras instituciones pero el agradecimiento más grande es hacia a todos los alumnos de italiano que de verdad me motivaron y me echaron porras, mis grupos y mi club de conversación.
Gracias, y ahora a disfrutarlo.

Foto 1. Aquí estoy con Marco Soto Román, jefe de Publicaciones
Foto 2. Yo solo enseñando orgullosamente a mi bebé.
Foto 3. Portada del libro.
Foto 4. Contraportada del libro.





Sunday, November 03, 2013

Europe etymology maps

Come ben sappiamo le lingue europee hanno una radice comune, in questo post si vuol rappresentare graficamente la radice comune di alcune parole a livello europeo.
Fonte

ANANAS

ARANCIA

BIRRA

CETRIOLO

CHIESA

MELA

ORSO

ROSA





Friday, March 16, 2012

I 7 nani nel mondo (los 7 enanos en el mundo)

Questa scheda la realizzai per promuovere la multi-lingua nel novembre del 2010 per il CAALE (un centro dove si promuove l'auto apprendimento delle lingue straniere).

Se ne conosci altri, lascia un commento e provvederò a fare una nuova scheda. Grazie.

Saturday, October 01, 2011

I segni degli italiani - Una prospettiva interculturale



Questi video sono stati fatti da Fabio Caon, ed hanno lo scopo di far conoscere all'estero come gli italiani comunicano senza l'uso della parola: una prospettiva interculturale. 











Friday, August 05, 2011

Thursday, August 04, 2011

Languages of the world


Nella foto qui sopra sono rappresentate da dei puntini rossi tutte le diverse lingue parlate nel mondo.

CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA

Italian language in the world




CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA 

I Paesi che sono segnati dal puntino rosso non adottano tutti come lingua ufficiale l'italiano. Solamente l'Italia, la Repubblica di San Marino, lo Stato della Città del Vaticano, la Svizzera, la Croazia e Malta. In tutti gli altri paesi esistono grandi comunità di emigrati italiani ed con il corso degli anni si sono mantenute le radici con il paese nativo ed ovviamente con la lingua.