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Saturday, June 09, 2012

La cucina di Tehuacán (Puebla - Messico)

Qualche giorno fa ho fatto il mio primo resoconto sul mio viaggio verso il sud della repubblica messicana. Con l'attuale post voglio toccare altri argomenti, in particolar modo la gastronomia. Ovviamente non parlerò di tutta la cucicina tipica di questi luoghi, solamente di quello che ho mangiato di diverso.

La prima cosa che ho mangiato si chiama "Cemitas" che praticamente è un panino con semi di non ricordo quale cereale, magari in Italia non è chissà che speciale perché si può trovare in qualsiasi panificio, però bisogna capire che qui in Messico i cibi vengono accompagnati con la tortilla di mais o di farina (nel nord) pertanto è difficile vedere decine di tipi di pane diversi e questo con i semi è caratteristico di Puebla. Diciamo che mi sono sentito nuovamente in casa, almeno per l'ora di pranzo... Quello verde in Italia è conosciuto come lime invece qui è il classico limone, quello giallo viene chiamato "limone reale" per le sue dimensioni, e non è molto utilizzato, almeno nella mia esperienza in tanti anni che vivo qui non l'ho mai comprato.
Dopo pranzo ci siamo rimessi in viaggio per raggiungere il luogo delle conferenze: Tehuacán.

Arrivati a Tehuacán, dopo i soliti convenevoli, una doccia veloce ci siamo fatti un giro per le stradine del paese, e guarda un po' che trovo... una gelateria italiana, ma la cosa più spettacolare è che il proprietario è un friulano come me! -una volta che me ne sono andato da Puebla m'è venuto un po' il magone visto che era l'unico friulano che ho conosciuto in questa terra tanto lontana...- 
Questa prima sera non abbiamo conosciuto il proprietario però la ragazza che ha preparato il gelato sì che ha imparato a fare bene le coppette, stile italiano, la prima volta che ho visto una cosa simile qui in Messico, forse perché ad Hermosillo non ci sono gelaterie italiane, però quel posticino lì è stato rubato dall'Italia, davvero da non perdere!!!
Il gelato era proprio buono, e davvero... erano anni che non ne mangiavo uno "originale", sarò di parte, è probabile però il gelato fatto da una mano italiana non è uguagliabile!

La prima giornata è finita ed è arrivato il momento di andare a mettere le ossa in riga, visto che il giorno successivo si è svolta la prima conferenza.

Ed ecco qui la mia colazione, si chiama "Desayuno Oaxaqueño" praticamente sono delle tortillas fatte a mó di involtino ripiene di pollo e chorizo, bagnate da una crema di fagioli neri e panna, con succo d'arancia e caffè.
Ebbene sì, come avete potuto vedere mi sono "messicanizzato", ormai non faccio più colazione all'italiana con caffè e biscotti. Sono sempre stato dell'idea che per conoscere la cultura di un Paese, una delle tante vie è appunto la forchetta!

Alla fine delle conferenze, la coordinatrice dell'evento, ormai "vecchia amica" Akire ci ha invitati tutti a mangiare dove lavora, e praticamente l'ho obbligata a farsi una scarpinata dall'hotel fino al collegio, per me non ci sono stati problemi visto che sono abituato a farmi 3 km a piedi sotto oltre 45 gradi, ma loro non erano abituati... e c'erano meno di 30 gradi, la cosa divertente, quasi da spanciarsi dalle risate è che non sopportavano il caldo con solamente 28 gradi... Per voi italiani che leggete forse sarete d'accordo con Akire e compaesani, però io vivo in una città dove si raggiungono e si superano i 50 (CINQUANTA) gradi, pertanto 30 gradi per me è quasi inverno... 
Arrivati alla scuola ci hanno portato un'insalata e mi sembra del riso (a dire il vero non ricordo) e poi il piatto forte che è stato fenomenale, sia nella presentazione che nel sapore. Questo sacchettino conteneva una grande sorpresa (scusate la foto sfocata però al momento ero affamato e non ho prestato moltissima attenzione alla foto). Una volta aperto questo sacchettino ecco qui un delizioso agnello, davvero molto buono.

Il piatto si chiama "Mixiotes de carnero". Non chiedetemi la ricetta perché io sono una frana in queste cose e brucio tutto, posso solo fare da cavia e papparmi queste squisitezze dando la mia approvazione ahah. 
Scherzi a parte, con il nome del piatto è facile trovare la ricetta su internet, suppongo che basti cercare la variante di Puebla dato che ogni regione diversa della repubblica potrebbe avere un piatto con lo stesso nome ma con una ricetta leggermente diversa.

La cena di questa giornata è stata un panino tipico della zona, ma visto che lo abbiamo comprato per strada e mangiato in albergo non ho fatto nessuna foto, pertanto passiamo al giorno successivo .

La mia colazione era simile a quella del giorno prima, solamente è cambiato il contenuto ma la presentazione era praticamente la stessa, quindi niente foto. Le conferenze si sono concluse e tra le varie pause mi sono bevuto qualche espresso (finalmente qualcuno che sì li sa fare... ovviamente sto parlando di un italiano...). Questa signora nella foto ha fatto la difficile perché non si voleva scaldare, ma una volta che si è scaldata mi ha fatto contento ben cinque volte nell'arco della mattinata, e poi sua sorella un altro paio di volte ...

Finite le conferenze ci siamo fatti un giro per le strade della città ed abbiamo potuto vedere alcuni venditori ambulanti che vendono prodotti tipici del luogo.






Il pomeriggio è trascorso nella scoperta di alcune zone della città, ho fatto il mio primo viaggio in COMBI (furgoncino della Wolkswagen)


Alla sera abbiamo deciso tutti insieme di andare a mangiare in un locale chiamato "La Hacienda" dove la bibita delle donne è stata la "Horchata" (sembra una bottiglia di latte però vi assicuro che non lo è, diciamo che è una sorta di latte di riso con qualche dolcificante o con cannella).


La presentazione di questa bibita è davvero originale, chissà perché mi rimonta al periodo dei miei nonni in fattoria con le mucche... ahah







La foto successiva è la cena di Oli, Empanedados de carne, non sono involtini però il principio è quello... una specie di contenitore di farina all'esterno con la carne (o verdure) al suo interno.







Invece io ho optato per una sorta di frico con chorizo, qui si chiamava "Queso fundido con chorizo" insomma è formaggio cotto, qui non ci piove! Ovviamente accompagnato da un paio di Heineken.






In questa foto che segue siamo il gruppo completo, davvero una bella foto ricordo!


Ho visto che il post si sta dilungando molto, pertanto arriviamo agli ultimi piatti della carellata. Mia moglie ha voluto (come di dovere da parte di una messicana) provare il Mole Poblano, che è famoso in tutta la repubblica, io personalmente non sono attratto dai sapori dolci a meno che si tratti di torte o pasticcini, pertanto ho solo assaggiato un angolino del suo piatto comprovando il fatto che non sarei stato capace di mangiarlo tutto... in ogni caso è da provare, chi non prova il mole non può dire di aver conosciuto il Messico! Quasi come dire di andare in Italia e non provare il gelato o la pizza...

Io invece ho fatto scegliere il mio piatto alla mia dolce metà, che fosse una sorpresa, l'unica cosa che le ho chiesto era che fosse stato un piatto che in Sonora non si mangiasse, e così è stato. Effettivamente il piatto potrebbe far storcere il naso ai più visto che è fatto con un fungo del mais. E' una bistecca con salsa huitlacoche (se tornate un pochino sopra potrete vedere alcune foto di pannocchie con i chicchi anneriti, quella è una delle prime fasi per poter fare questa salsetta). Ovviamente ha un sapore forte, diverso da quelli classici, però non è male, al contrario, se uno vuole esperimentare cose nuove la consiglio!

Qui si può vedere in dettaglio la salsetta, si possono vedere i chicci neri del mais. Davvero non voglio che facciate le facce schifate, se vi piace il gorgonzola questo lo mangiate senza problemi. La parte gialla che vedete sopra è formaggio.
E' davvero un peccato che qui in Sonora non si prepari questo piatto perché davvero è qualcosa di caratteristico, originale e che non si può "esportare" all'estero.

Bene sono arrivato alla fine del mio post (è oltre un'ora che sto scrivendo e selezionando foto).
Come ultima capatina, sono tornato dal mio amico Adriano (proprietario della gelateria IL GOLOSONE) e mi son mangiato la mia ultima coppetta casereccia di gelato con crema di fragole e bayles... superbo!!!


Finita la mia avventura a Tehuacán siamo tornati a Puebla per rimanerci 24 ore ed ovviamente dovevo ritornare a mangiare Cemitas... questa volta con una milanese.








E' TUTTO, CHISSA' SE VI E' VENUTA L'ACQUOLINA IN BOCCA... IO CON IL SOLO FATTO DI RICORDARE HO SBAVATO UN PO'...


Friday, June 01, 2012

Viaggio Tehuacán

Voglio scrivere questo resoconto in varie parti, quello di oggi sarà più che altro descrittivo, non ci saranno fotografie della città, solamente riflessioni personali in merito a diversi argomenti, più che altro differenze comportamentali tra nord e sud, almeno di quello che ho potuto vedere e rendermi conto.

Iniziamo con il dire che da quando mi sono trasferito in Messico non sono mai uscito dallo satto della Sonora, o meglio, si sono uscito però solo per andare in Arizona, non ho mai messo piede in un altro stato messicano. Ero talmente emozionato che sembravo un bimbo alla sua prima gita a Disneyland (o Gardaland in Italia...)

Il perché di questo viaggio è dettato dall'invito di una collega, maestra d'italiano, che vive a Tehuacán per partecipare ad un ciclo di conferenze per promuovere la lingua e la cultura italiana.
Qui di seguito l'unica foto che presenterò in questo post, alcuni dei membri dell'evento (manca mia moglie che stava facendo foto).



Il 24 Maggio sono partito con la mia dolce metà, siamo arrivati in aeroporto verso le 6 di mattina e tra aereo e corriere siamo arrivati a Tehuacán verso le 6 di pomeriggio (ora locale, c'è da menzionare il fatto che il Messico è talmente grande che esistono diversi fusi orari all'interno dello stesso Paese) pertanto in totale abbiamo viaggiato una decina d'ore, quasi come per arrivare in Europa...

Non nascondo il fatto che sempre mi mancherà la mia terra, sono italiano, orgoglioso d'esserlo però dopo qualche anno vivendo qui in Messico, devo dire che per crescere una famiglia è meglio vivere qui, tra la crisi economica presente in Italia in questi anni, usi e costumi presenti nella regione in cui vivevo, oltre al fatto che non si ha molto tempo libero, ribadisco il fatto che preferisco vivere qui, i bimbi si divertono e condividono molto tempo con i loro coetanei anche fuori dal constesto scolastico. In tutti questi anni sono sempre vissuto nello stato settentrionale che si chiama Sonora (che confina a nord con l'Arizona) ed è uno degli stati più caldi di tutto il Messico, soprattutto la capitale dello stato, Hermosillo, città in cui vivo, dove si raggiungono massime di 50 gradi (e non sono Fahrenheit... sono Centigradi!!!). 
Arriviamo al dunque, la prima differenza che ho notato tra Città del Messico con Hermosillo è la notevole differenza di temperatura, mi sembrava di essere tornato in inverno... (l'inverno ad Hermosillo sembra la fine della primavera italiana), avevamo lasciato Hermosillo verso le 7.30 di mattina con una temperatura superiore ai 30 gradi e siamo giunti a Città del Messico con una temperatura gradevole di 22 o 23 gradi.

Arriviamo subito a Tehuacán, posso dire che la città mi è sembrata davvero favolosa, molto pulita, non c'erano quasi persone che buttavano le cose per strada, non ho visto nemmeno tante persone che mangiavano per strada, soprattutto nella piazza, cosa che ad Hermosillo è quasi impossiible visto che è una pratica comune, ci sono tanti posticini che vendono una varietà di prodotti alimentari vari. Un'altra cosa che ho notato è che sul ciglio delle strade di Tehuacán ci sono molte signore che vendono prodotti freschi alimentari come frutta e verdura e queste persone hanno una forma caratteristica di attirare l'attenzione, qui ad Hermosillo semplicemente dicono "muchacho" o "muchacha" invece lì fanno una specie di verso con la bocca che assomiglia che stiano chiamando un cane, una sorta di sibilo. Ho notato inoltre che in generale sia a Tehuacán che a Puebla non ci sono molte persone obese, che abbiano la panzetta o qualche chiletto in più ok, ma di obesi quasi non ne ho visti, a differenza di dove vivo.
Un'altra differenza, questa volta a sfavore, è che in ogni semaforo è installato un apparecchio acustico (suppongo per i ciechi) che sembra un uccellino cinguettando, ed è attivo le 24 ore... Non esistendo apparati di aria condizionata negli alberghi, si dorme con le finestre aperte e questo suono è davvero fastidioso per tutti coloro che, come me, hanno il sonno leggero.
Un'ultima cosa che mi ha colpito è la gradissima quantità di personale della polizia municipale per le strade, ci sono i semafori e nonostante ciò c'è la polizia che dirige il traffico, sinceramente a me sembra uno spreco di risorse, però forse potrebbe essere una strategia per evitare furti nei negozi di quelle vie, in ogni caso un poliziotto ogni 100 metri mi pare eccessivo dal mio punto di vista.

Vorrei menzionare il fatto che parlerò della città di Puebla più avanti, ma non dirò molto perché bene o male è molto simile a Roma, edifici vecchi, tante chiese, piazze ecc. 
Sarà che io la penso in modo diverso dagli altri, però per me conoscere un paese, la sua cultura, ecc, non è tanto conoscere l'urbanistica e l'architettonica della città, bensì parlare con le persone, girare per le stradine, mangiare i prodotti tipici, in questo modo puoi capire molto di più di un Paese, ed io sono più che soddisfatto delle camminate fatte per le vie di Tehuacán, magari i miei compagni di viaggio non erano abituati a camminare tanto, però io sì sono contento.
Oltre a mia moglie che mi è rimasta appiccicata un grande saluto ad Akire, Dario, Yumiko ed Arlette, grazie davvero per la vostra compagnia, ed infine un saluto speciale ad Adriano, mio compaesano proprietario della gelateria a Tehuacán.

Un abbraccio a voi tutti.

Questo è quanto, è il mio primo resoconto del mio viaggio, che dire... se avessi l'opportunità ci andrei a vivere a Tehuacán... ha un clima magnifico!