Saturday, June 30, 2012

Pequeños cambios en mi blog

A partir de hoy 30 de junio, en adelante, cada nueva entrada tendrà la opción de comentar la misma a través de su cuenta de facebook sin la obligación de inscribirse al blog.
Los mensajes que ustedes publiquen en mi blog no se publicarán en su muro de facebook (con o sin palomita no se publicarán, el porqué no lo sé).

Gracias por la atención.

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Da oggi 30 Giugno in poi, ogni nuovo post avrà l'opzione di essere commentato attraverso il vostro account di facebook senza l'obbligo di iscriversi al blog.
I messaggi che voi pubblicherete qui, non si pubblicheranno sulla vostra bacheca di facebook (con la casella spuntata o no, il perché non lo so)

Grazie per l'attenzione.


Monday, June 25, 2012

El dinero del diablo

Había dicho que me iba a tomar una pausa en las lecturas porque el próximo libro era un "ladrillo" de más de 1000 páginas, otra novela de Stephen King pero me encontré otra novela más ligera y tal vez más digerible.

Cuando empezó el semestre, el pasado enero, fui a dar una vuelta, como de costumbre, a la libreria universitaria y ya que estábamos al principio del semestre tenía más tiempo para leer (no había contemplado entonces que iba a demorarme mucho para terminar La cúpula. Bueno, en fin hablé con la encargada para averiguar si habia alguna novela que hablase sobre mi tierra y me dijo que había una que hablaba sobre asesinatos en el Vaticano. Entonces, sin darme cuenta mis labios se movieron formando una pequeña sonrisa, este tipo de libros es lo que me fascinan después de S.K. así que lo compré.

Hace tres días todavía estaba cubierto con su plastico transpariente, lo quité y me puse a leer tempranito en la mañana, mientras los niños jugaban tranquilos y mi esposa había salido para dar un examen. Sin darme cuenta en la noche había leido tres cuartas partes del libro, el estilo es diferente de los libros que suelo leer y me gustó, éste ha sido el primer libro (novela) que he leido de un autor mexicano, originario de Puebla, Pedro Ángel Palou. 
Como me dijo la encargada de la libreria, todo acontece en Roma y en el Vaticano, una serie de homicidios que se relacionan a acontecimientos que sucedieron a finales de los años '30, de la corrupción del Papa Pius XII y de su relación con Hitler y los nazis y con Mussolini.
La novela, por haberla terminado de leer en un solo día y medio (gracias también al hecho que no era tan larga) es fantastica, cuando terminé me quedé con un sabor un poco amargo en la boca porque pensaba en el clásico final feliz, y también porque no quería que terminara... si hubiera sido más larga... habría sido mejor, de verdad me encantó.
La próxima vez que entraré en dicha libreria, buscaré otras novelas del mismo autor, vale la pena.

Tuesday, June 19, 2012

Il mio studio prende forma

Fin da quando ero piccolo mi piaceva l'idea di avere uno studio o di una camera tutta per me dove poter appendere un po' di tutto. L'idea di avere un'accozzaglia di cose che non hanno nessuna relazione tra di loro mi è sempre piaciuta e pian piano la sto realizzando. Con il viaggio a Tehuacán e Puebla mi son portato a casetta qualche ricordino e finalmente posso dire che inizia a prender forma il mio studio.
Qui di seguito alcune foto che ho fatto nel "durante" e del poi.

Visto che lo studio un giorno assumerà un aspetto strano, diciamo multiculturale... voglio iniziare con l'ultima foto...  I calendari qui ritratti sono delle copie di un calendario Maya (il primo) e di un calendario Atzeca (il secondo), il primo l'ho coprato a fine Maggio a Puebla mentre il secondo ce l'ho già da moltissimi anni, l'ho comprato durante il mio primo viaggio in Messico, ossia 9 anni fa, quando nemmeno avevo la più pallida idea che un domani mi sarei trasferito.
Accanto ai calendari si può notare un papiro originale egiziano, regalo di una cara amica (grazie Ivonne).


Bene veniamo al dunque, ecco qui la foto della mensola appena montata (se fuori c'erano 48°C qui nello studio non si sentivano meno di 40°C...


Ho sudato come un dannato per poterla montare, però son soddisfatto! In bolla! Meglio di così non si può!


Ecco qui un paio di foto con tutte le cosucce che ci ho piazzato sopra


Quel tubo di legno me lo ha regalato la famiglia di mia moglie durante il mio primo viaggio in Messico e dovrebbe servire per invocare la pioggia, è uno di quegli strumenti usati dagli indigeni nei tempi che furono, la campana e posacenere svizzeri vengono ... dalla Svizzera!!! Ricordo dei due mesi passati da Arcelia (cugina di mia moglie), la tazza di Alamos, una grande piramide che mi ha regalato il mio fratellino (visto che ha avuto la fortuna di conoscere la riviera maya prima di me... io tuttora non la conosco mannaggia), altre piccole piramidi comprate a Tehuacán e portachiavi, la testa del serpente maya me l'ha regalata uno studente, ormai amico Christian (o Kryzthian come vuole lui) ed accanto ai rompicapo in legno si vede un piccolo busto di Pakal, il più grande sovrano maya di tutti i tempi.


Qui si può vedere a sinistra una Matrioska, regalatami dai miei genitori qualche anno fa, e viene direttamente dalla Russia (un ex collega del mio babbo è russo e gli ha chiesto il favore di portarne una originalissima), la piccola brocca con il bicchierino me l'ha regalata un'amica di Veracruz che dopo 9 anni che la conosco sul web, finalmente ci siamo visti a Puebla (grazie Arlette); il piccolo posacenere me l'ha regalato una mia alunna che si è fatta un semestre in Francia (grazie mille Paulina), i due bicchierini per il tequila uno me l'ha regalato un mio ex alunno tanti anni fa di cui non ricordo il nome, bicchierino ricoperto di cuoio, un ricordo di Morelia, mentre l'altro, leggermente sulla destra è un regalo sempre di un'altra alunna, Aurora e mi pare che sia di Guadalajara (fabbricazione artigianale); quella specie di totem l'ho comprato ad un mercatino dell'antiquariato a Puebla e i due Don Chisciotte in ferro in un negozietto sempre a Puebla.


E' tutto, ovviamente questo post è più che altro per me, come ricordo di come si modificherà il mio piccolo covo.

Monday, June 18, 2012

La cúpula - Stephen King


El pasado noviembre, luego de terminar de leer CELL de Stephen King empecé la lectura de LA CÚPULA, siempre del mismo novelista. La primera novela literalmente la leí muy rápido, tal vez porque tenía más tiempo libre entre las clases de psicología y el trabajo, pero esta vez se me hizo más complejo. 

Incluso con las vacaciones navideñas no logré avanzar mucho en esta lectura, de hecho desde noviembre que empecé hasta los primeros de junio leí nomás la mitad del libro y la segunda mitad en 10 días. Ya terminando con el trabajo y la facultad tuve mucho tiempo libre.


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Como se puede apreciar en la foto aquí a la derecha la novela consta de casi 1,200 páginas y por estarazón tardé tanto tiempo en terminar la lectura, pero valió de verdad la pena.


Tal vez será porque me encanta todo lo que escribe King, pero quiero subrayar que siempre estaré dispuesto a pasar unas 50 horas o más leyendo sus obras.


Como dice el mismo título, repentinamente cae sobre una pequeña ciudad una cúpula, es decir un domo y practicamente se cuenta la historia de como se van deteriorando las cosas bajo esta prisión de cristal.
Por una serie de acontecimientos se mueren casi todos, también muchos de los "buenos", En fin, como siempre Mr. King no me ha desepcionado con esta novela. A la hora de la hora, me habría gustado saber más al respecto de los dueños de la cúpula y los motivos reales de la aparición, espero de verdad en un seguimiento de la historia. King si sigue la historia entraría en un terreno donde Asimov es el rey y de verdad me encantaría leer King bajo esta "nueva" perspectiva.

Ahora tomaré una pausa en la lectura para dar prioridad a otras actividades y por supuesto a disfrutar de las vacaciones. La próxima novela (siempre de Stephen King) será DUMA KEY o tal vez lea algo que leí hace muchos años... quiero más libros en italiano...

Saturday, June 09, 2012

La cucina di Tehuacán (Puebla - Messico)

Qualche giorno fa ho fatto il mio primo resoconto sul mio viaggio verso il sud della repubblica messicana. Con l'attuale post voglio toccare altri argomenti, in particolar modo la gastronomia. Ovviamente non parlerò di tutta la cucicina tipica di questi luoghi, solamente di quello che ho mangiato di diverso.

La prima cosa che ho mangiato si chiama "Cemitas" che praticamente è un panino con semi di non ricordo quale cereale, magari in Italia non è chissà che speciale perché si può trovare in qualsiasi panificio, però bisogna capire che qui in Messico i cibi vengono accompagnati con la tortilla di mais o di farina (nel nord) pertanto è difficile vedere decine di tipi di pane diversi e questo con i semi è caratteristico di Puebla. Diciamo che mi sono sentito nuovamente in casa, almeno per l'ora di pranzo... Quello verde in Italia è conosciuto come lime invece qui è il classico limone, quello giallo viene chiamato "limone reale" per le sue dimensioni, e non è molto utilizzato, almeno nella mia esperienza in tanti anni che vivo qui non l'ho mai comprato.
Dopo pranzo ci siamo rimessi in viaggio per raggiungere il luogo delle conferenze: Tehuacán.

Arrivati a Tehuacán, dopo i soliti convenevoli, una doccia veloce ci siamo fatti un giro per le stradine del paese, e guarda un po' che trovo... una gelateria italiana, ma la cosa più spettacolare è che il proprietario è un friulano come me! -una volta che me ne sono andato da Puebla m'è venuto un po' il magone visto che era l'unico friulano che ho conosciuto in questa terra tanto lontana...- 
Questa prima sera non abbiamo conosciuto il proprietario però la ragazza che ha preparato il gelato sì che ha imparato a fare bene le coppette, stile italiano, la prima volta che ho visto una cosa simile qui in Messico, forse perché ad Hermosillo non ci sono gelaterie italiane, però quel posticino lì è stato rubato dall'Italia, davvero da non perdere!!!
Il gelato era proprio buono, e davvero... erano anni che non ne mangiavo uno "originale", sarò di parte, è probabile però il gelato fatto da una mano italiana non è uguagliabile!

La prima giornata è finita ed è arrivato il momento di andare a mettere le ossa in riga, visto che il giorno successivo si è svolta la prima conferenza.

Ed ecco qui la mia colazione, si chiama "Desayuno Oaxaqueño" praticamente sono delle tortillas fatte a mó di involtino ripiene di pollo e chorizo, bagnate da una crema di fagioli neri e panna, con succo d'arancia e caffè.
Ebbene sì, come avete potuto vedere mi sono "messicanizzato", ormai non faccio più colazione all'italiana con caffè e biscotti. Sono sempre stato dell'idea che per conoscere la cultura di un Paese, una delle tante vie è appunto la forchetta!

Alla fine delle conferenze, la coordinatrice dell'evento, ormai "vecchia amica" Akire ci ha invitati tutti a mangiare dove lavora, e praticamente l'ho obbligata a farsi una scarpinata dall'hotel fino al collegio, per me non ci sono stati problemi visto che sono abituato a farmi 3 km a piedi sotto oltre 45 gradi, ma loro non erano abituati... e c'erano meno di 30 gradi, la cosa divertente, quasi da spanciarsi dalle risate è che non sopportavano il caldo con solamente 28 gradi... Per voi italiani che leggete forse sarete d'accordo con Akire e compaesani, però io vivo in una città dove si raggiungono e si superano i 50 (CINQUANTA) gradi, pertanto 30 gradi per me è quasi inverno... 
Arrivati alla scuola ci hanno portato un'insalata e mi sembra del riso (a dire il vero non ricordo) e poi il piatto forte che è stato fenomenale, sia nella presentazione che nel sapore. Questo sacchettino conteneva una grande sorpresa (scusate la foto sfocata però al momento ero affamato e non ho prestato moltissima attenzione alla foto). Una volta aperto questo sacchettino ecco qui un delizioso agnello, davvero molto buono.

Il piatto si chiama "Mixiotes de carnero". Non chiedetemi la ricetta perché io sono una frana in queste cose e brucio tutto, posso solo fare da cavia e papparmi queste squisitezze dando la mia approvazione ahah. 
Scherzi a parte, con il nome del piatto è facile trovare la ricetta su internet, suppongo che basti cercare la variante di Puebla dato che ogni regione diversa della repubblica potrebbe avere un piatto con lo stesso nome ma con una ricetta leggermente diversa.

La cena di questa giornata è stata un panino tipico della zona, ma visto che lo abbiamo comprato per strada e mangiato in albergo non ho fatto nessuna foto, pertanto passiamo al giorno successivo .

La mia colazione era simile a quella del giorno prima, solamente è cambiato il contenuto ma la presentazione era praticamente la stessa, quindi niente foto. Le conferenze si sono concluse e tra le varie pause mi sono bevuto qualche espresso (finalmente qualcuno che sì li sa fare... ovviamente sto parlando di un italiano...). Questa signora nella foto ha fatto la difficile perché non si voleva scaldare, ma una volta che si è scaldata mi ha fatto contento ben cinque volte nell'arco della mattinata, e poi sua sorella un altro paio di volte ...

Finite le conferenze ci siamo fatti un giro per le strade della città ed abbiamo potuto vedere alcuni venditori ambulanti che vendono prodotti tipici del luogo.






Il pomeriggio è trascorso nella scoperta di alcune zone della città, ho fatto il mio primo viaggio in COMBI (furgoncino della Wolkswagen)


Alla sera abbiamo deciso tutti insieme di andare a mangiare in un locale chiamato "La Hacienda" dove la bibita delle donne è stata la "Horchata" (sembra una bottiglia di latte però vi assicuro che non lo è, diciamo che è una sorta di latte di riso con qualche dolcificante o con cannella).


La presentazione di questa bibita è davvero originale, chissà perché mi rimonta al periodo dei miei nonni in fattoria con le mucche... ahah







La foto successiva è la cena di Oli, Empanedados de carne, non sono involtini però il principio è quello... una specie di contenitore di farina all'esterno con la carne (o verdure) al suo interno.







Invece io ho optato per una sorta di frico con chorizo, qui si chiamava "Queso fundido con chorizo" insomma è formaggio cotto, qui non ci piove! Ovviamente accompagnato da un paio di Heineken.






In questa foto che segue siamo il gruppo completo, davvero una bella foto ricordo!


Ho visto che il post si sta dilungando molto, pertanto arriviamo agli ultimi piatti della carellata. Mia moglie ha voluto (come di dovere da parte di una messicana) provare il Mole Poblano, che è famoso in tutta la repubblica, io personalmente non sono attratto dai sapori dolci a meno che si tratti di torte o pasticcini, pertanto ho solo assaggiato un angolino del suo piatto comprovando il fatto che non sarei stato capace di mangiarlo tutto... in ogni caso è da provare, chi non prova il mole non può dire di aver conosciuto il Messico! Quasi come dire di andare in Italia e non provare il gelato o la pizza...

Io invece ho fatto scegliere il mio piatto alla mia dolce metà, che fosse una sorpresa, l'unica cosa che le ho chiesto era che fosse stato un piatto che in Sonora non si mangiasse, e così è stato. Effettivamente il piatto potrebbe far storcere il naso ai più visto che è fatto con un fungo del mais. E' una bistecca con salsa huitlacoche (se tornate un pochino sopra potrete vedere alcune foto di pannocchie con i chicchi anneriti, quella è una delle prime fasi per poter fare questa salsetta). Ovviamente ha un sapore forte, diverso da quelli classici, però non è male, al contrario, se uno vuole esperimentare cose nuove la consiglio!

Qui si può vedere in dettaglio la salsetta, si possono vedere i chicci neri del mais. Davvero non voglio che facciate le facce schifate, se vi piace il gorgonzola questo lo mangiate senza problemi. La parte gialla che vedete sopra è formaggio.
E' davvero un peccato che qui in Sonora non si prepari questo piatto perché davvero è qualcosa di caratteristico, originale e che non si può "esportare" all'estero.

Bene sono arrivato alla fine del mio post (è oltre un'ora che sto scrivendo e selezionando foto).
Come ultima capatina, sono tornato dal mio amico Adriano (proprietario della gelateria IL GOLOSONE) e mi son mangiato la mia ultima coppetta casereccia di gelato con crema di fragole e bayles... superbo!!!


Finita la mia avventura a Tehuacán siamo tornati a Puebla per rimanerci 24 ore ed ovviamente dovevo ritornare a mangiare Cemitas... questa volta con una milanese.








E' TUTTO, CHISSA' SE VI E' VENUTA L'ACQUOLINA IN BOCCA... IO CON IL SOLO FATTO DI RICORDARE HO SBAVATO UN PO'...


Thursday, June 07, 2012

4 meses sin tabaco: mi aventura

Mi vida cambió desde el 4 de febrero del 2012, hoy cumplo 125 días sin fumar.
En otras ocasiones ya había explicado que mi intención no era dejar de fumar, simplemente probar el cigarro electrónico y luego -eventualmente- volver a mi habitual vicio, pero por una serie de eventos esto no pasó.
Ya que pasó -relatiavmente- mucho tiempo, para mi 4 meses es un montón de tiempo, tengo que recordar que me alejé del tabaco por caso, compré el CE (para quién no se acuerda esta sigla quiere decir cigarro electrónico) y empecé el 4 de febrero. ¿Por qué el 4? Por el simple hecho que llegó en mis manos el CE la tarde del 3 y quería empezar "bien" sin mezclas. 
Los primeros días fue algo extraño, curioso y divertido, era una cosa nueva y siepre estaba aspirando de este cilindrito blanco y todo mundo más curioso que yo preguntandome a que sabía, cómo funcionaba etc, al fin después de unos dás de puro CE quise probar (voluntariamente, no es que sentía la necesidad) un cigarro normal. Así que lo prendí y lo fumé tomando una cheve (cerveza) sentado en el porche de mi casa. 
A decir verdad no pude terminarlo, las últimas bocanadas las sentí muy pesadas y sentía la cabeza pesada, tal vez por la cheve o el largo día, así que simplemente lo tiré y no hice otras reflexiones al respecto. El día siguiente volví hacer el experimento pero en la tarde, de pié y sin cheve (puede que estos detalles sean inútiles, pero cuando se quiere observar y registrar algo, son muy importantes); al fin, empecé a fumar el cigarro y ya a la 2da o 3ra bocanada estaba super mareado, por terco di otro par de bocanadas y tiré el cigarro que no estaba ni siquiera a la mitad, a partir de este momento empecé pensar que tal vez no debía haber hecho nunca más estos experimentos, me dije a mi mismo que siguiera fumando el CE y ya... A partir de ésa tarde no pasó mucho tiempo para que dejara también el CE, ya me estaba enfadando un poco el sabor del CE y un día de repente no quise cargar la pila del cigarro y me fui a la escuela sin nada. Pensaba que iba a tener ganas, pero en realidad en los últimos días fumaba el correspectivo de 2 cigarros al día (acostumbrado a 15 reales...) así que de verdad no sentí esta presión.

Quiero subrayar que este día que dejé el CE fue importante porque por 17 años fumé mucho y nunca había pasado ni siquiera un solo día que no había fumado al menos un par de cigarros en el día, o sea que "bravo" a mi mismo por este logro. 

Si es cierto que la fuerza de voluntad, la motivación es el elemento FUNDAMENTAL en el aprendizaje, en este caso aprendí a vivir sin tabaco. 
Mucha gente dice que intentó dejar de fumar muchas veces y nunca lo logra, esto es solamente porque tiene una muy baja fuerza de voluntad, si una persona es adicta al alcohol o droga tiene reacciones completamente diferentes de una persona "adicta" a la nicotina. Yo no quiero ser el modelo de nadie, pero si después de 17 años fumando casi una cajetilla diaria, ya van más de 4 meses sin fumar, si yo pude, cualquiera puede, la cosa más importante es quererlo.

Quiero terminar esta entrada comentando que a mi siempre me gustó fumar, de verdad siempre... no por el solo hecho de fumarlo en sí, pero en ocasiones, como por ejemplo después del café, sacar el cigarro de la cajetilla, olerlo, ponerlo en la boca, mirar la punta mientras prende fuego, escuchar los ruidos del tabaco quemandose, la primera bocanada... uhhh que recuerdos, para quien no fuma no lo puede entender. 
No era mi objetivo dejar de fumar, simplemente pasó, había decidido "intentar" dejar de fumar a mediados de abril, o sea cuando había pasado exactamente el 50% de mi vida fumando (empecé en un abril de diecisiete años atrás), pero por las casualidades de la vida tuve que anticipar los tiempos!

Bueno, hoy en día ya tengo cuatro meses lejo del tabaco, no me molesta su olor, al contrario, cuando alguien fuma siempre lo huelo con gusto y nostalgia... 

Gracias por leerme.

Friday, June 01, 2012

Viaggio Tehuacán

Voglio scrivere questo resoconto in varie parti, quello di oggi sarà più che altro descrittivo, non ci saranno fotografie della città, solamente riflessioni personali in merito a diversi argomenti, più che altro differenze comportamentali tra nord e sud, almeno di quello che ho potuto vedere e rendermi conto.

Iniziamo con il dire che da quando mi sono trasferito in Messico non sono mai uscito dallo satto della Sonora, o meglio, si sono uscito però solo per andare in Arizona, non ho mai messo piede in un altro stato messicano. Ero talmente emozionato che sembravo un bimbo alla sua prima gita a Disneyland (o Gardaland in Italia...)

Il perché di questo viaggio è dettato dall'invito di una collega, maestra d'italiano, che vive a Tehuacán per partecipare ad un ciclo di conferenze per promuovere la lingua e la cultura italiana.
Qui di seguito l'unica foto che presenterò in questo post, alcuni dei membri dell'evento (manca mia moglie che stava facendo foto).



Il 24 Maggio sono partito con la mia dolce metà, siamo arrivati in aeroporto verso le 6 di mattina e tra aereo e corriere siamo arrivati a Tehuacán verso le 6 di pomeriggio (ora locale, c'è da menzionare il fatto che il Messico è talmente grande che esistono diversi fusi orari all'interno dello stesso Paese) pertanto in totale abbiamo viaggiato una decina d'ore, quasi come per arrivare in Europa...

Non nascondo il fatto che sempre mi mancherà la mia terra, sono italiano, orgoglioso d'esserlo però dopo qualche anno vivendo qui in Messico, devo dire che per crescere una famiglia è meglio vivere qui, tra la crisi economica presente in Italia in questi anni, usi e costumi presenti nella regione in cui vivevo, oltre al fatto che non si ha molto tempo libero, ribadisco il fatto che preferisco vivere qui, i bimbi si divertono e condividono molto tempo con i loro coetanei anche fuori dal constesto scolastico. In tutti questi anni sono sempre vissuto nello stato settentrionale che si chiama Sonora (che confina a nord con l'Arizona) ed è uno degli stati più caldi di tutto il Messico, soprattutto la capitale dello stato, Hermosillo, città in cui vivo, dove si raggiungono massime di 50 gradi (e non sono Fahrenheit... sono Centigradi!!!). 
Arriviamo al dunque, la prima differenza che ho notato tra Città del Messico con Hermosillo è la notevole differenza di temperatura, mi sembrava di essere tornato in inverno... (l'inverno ad Hermosillo sembra la fine della primavera italiana), avevamo lasciato Hermosillo verso le 7.30 di mattina con una temperatura superiore ai 30 gradi e siamo giunti a Città del Messico con una temperatura gradevole di 22 o 23 gradi.

Arriviamo subito a Tehuacán, posso dire che la città mi è sembrata davvero favolosa, molto pulita, non c'erano quasi persone che buttavano le cose per strada, non ho visto nemmeno tante persone che mangiavano per strada, soprattutto nella piazza, cosa che ad Hermosillo è quasi impossiible visto che è una pratica comune, ci sono tanti posticini che vendono una varietà di prodotti alimentari vari. Un'altra cosa che ho notato è che sul ciglio delle strade di Tehuacán ci sono molte signore che vendono prodotti freschi alimentari come frutta e verdura e queste persone hanno una forma caratteristica di attirare l'attenzione, qui ad Hermosillo semplicemente dicono "muchacho" o "muchacha" invece lì fanno una specie di verso con la bocca che assomiglia che stiano chiamando un cane, una sorta di sibilo. Ho notato inoltre che in generale sia a Tehuacán che a Puebla non ci sono molte persone obese, che abbiano la panzetta o qualche chiletto in più ok, ma di obesi quasi non ne ho visti, a differenza di dove vivo.
Un'altra differenza, questa volta a sfavore, è che in ogni semaforo è installato un apparecchio acustico (suppongo per i ciechi) che sembra un uccellino cinguettando, ed è attivo le 24 ore... Non esistendo apparati di aria condizionata negli alberghi, si dorme con le finestre aperte e questo suono è davvero fastidioso per tutti coloro che, come me, hanno il sonno leggero.
Un'ultima cosa che mi ha colpito è la gradissima quantità di personale della polizia municipale per le strade, ci sono i semafori e nonostante ciò c'è la polizia che dirige il traffico, sinceramente a me sembra uno spreco di risorse, però forse potrebbe essere una strategia per evitare furti nei negozi di quelle vie, in ogni caso un poliziotto ogni 100 metri mi pare eccessivo dal mio punto di vista.

Vorrei menzionare il fatto che parlerò della città di Puebla più avanti, ma non dirò molto perché bene o male è molto simile a Roma, edifici vecchi, tante chiese, piazze ecc. 
Sarà che io la penso in modo diverso dagli altri, però per me conoscere un paese, la sua cultura, ecc, non è tanto conoscere l'urbanistica e l'architettonica della città, bensì parlare con le persone, girare per le stradine, mangiare i prodotti tipici, in questo modo puoi capire molto di più di un Paese, ed io sono più che soddisfatto delle camminate fatte per le vie di Tehuacán, magari i miei compagni di viaggio non erano abituati a camminare tanto, però io sì sono contento.
Oltre a mia moglie che mi è rimasta appiccicata un grande saluto ad Akire, Dario, Yumiko ed Arlette, grazie davvero per la vostra compagnia, ed infine un saluto speciale ad Adriano, mio compaesano proprietario della gelateria a Tehuacán.

Un abbraccio a voi tutti.

Questo è quanto, è il mio primo resoconto del mio viaggio, che dire... se avessi l'opportunità ci andrei a vivere a Tehuacán... ha un clima magnifico!